Ferruccio De Bortoli è cittadino onorario di Cesiomaggiore - 17 agosto 2023
Cittadinanza onoraria a Ferruccio De Bortoli
Il padre Giovanni, originario di Menin, si era trasferito per lavoro in Lombardia nel 1947
Il riconoscimento? Lo dedico a mio padre Giovanni». A Ferruccio De Bortoli, prestigiosa firma della stampa italiana e già direttore del Corriere della Sera e Sole 24 Ore, il pensiero nasce spontaneo, immediato, genuino. D’altronde, proprio di Cesiomaggiore era originario il papà, nato a Menin nel 1922 e in seguito trasferitosi in Lombardia per lavoro quando correva l’anno 1947. Insomma una storia di emigrazione simile a tante altre che accomunano la nostra provincia. Eppure a essa De Bortoli ha sempre guardato con orgoglio e gratitudine, nonostante un percorso lavorativo solo all’apparenza distante dal piccolo territorio nella vallata Feltrina.
Proprio per questo, il comune cesiolino ha deciso di conferirgli ieri la cittadinanza onoraria, nel corso di un consiglio straordinario svolto in una sala polifunzionale di Pradenich gremita. Neanche l’imprevisto iniziale coinciso con la forte grandinata – che ha costretto a sospendere l’evento per alcuni minuti -– ha minato la gioia di una serata a cui la comunità teneva molto. Dopo l’introduzione tecnica della seduta consigliare da parte del sindaco Carlo Zanella, è spettato all’assessore Eleonora Feltrin dare lettura delle motivazioni alla base dell’assegnazione della cittadinanza. Qui è stato sottolineato «l’alto contributo dato al progresso della cultura e alla diffusione dei valori umani, accompagnate dal forte vincolo che ancora lo unisce al territorio cesiolino e alla sua gente».
L’amministrazione ha poi ricordato quanto Giovanni De Bortoli «amasse tornare a soggiornare nella casa natale di Menin durante le ferie estive. Questo attaccamento nei confronti della terra d’origine fu poi trasmesso al figlio Ferruccio, il quale ancora oggi almeno una volta all’anno fa ritorno nella casa che fu dei suoi nonni». Non sono mancate le menzioni agli appuntamenti a cui negli anni De Bortoli è stato vicino in prima persona, compresa la recente cerimonia di inaugurazione della nuova piazza di Menin datata 2018. «La cittadinanza onoraria va ad un artigiano della parola», ha sottolineato Zanella. «Mai una volta un suo intervento è risultato essere fuori luogo, sopra le righe. In un momento nel quale chi urla di più fa audience, il dottor De Bortoli ricorda ogni giorno in televisione come sia possibile esprimere il proprio parere in modo corretto e lineare. Per questo noi cesiolini intendiamo riconoscere nel modo più elevato possibile la professione e la professionalità di questo illustre concittadino».
L’emozione di De Bortoli era tangibile, come lui stesso ha poi ammesso. «Mio padre sarebbe felice di essere qui, così come mia madre. Tra l’altro, entrambi sono sepolti qui a Cesio. Sono convinto che più si invecchi e maggiore sia il significato attribuibile alle radici. Grazie a esse nel tempo puoi ragionare sul percorso della tua vita, tra errori e azioni buone. Il nostro Paese deve valorizzare i legami delle comunità, in quanto essa rappresentano la solidarietà, la coscienza del bene comune e il nostro essere cittadini a tutto tondo».
A chiudere la serata, una chiacchierata sui temi dell’attualità assieme al giornalista Michelangelo De Donà, prima di un rinfresco con le prelibatezze preparate dal Comitato Festa della Patata. Un’altra eccellenza cesiolina, apprezzata da De Bortoli. Anzi, dal concittadino De Bortoli.
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