Vieni a visitare Cesio, il Feltrino e le Dolomiti
Foto di: Francesco Talin
Vieni a visitare Cesio, il Feltrino e le Dolomiti
Foto di: Francesco Talin
Il Comune di Cesiomaggiore si estende dalle zone montane del gruppo dolomitico del Cimonega (2548 m.) alla riva destra del Piave. Entrambe queste aree sono caratterizzate da elementi faunistici e botanici di particolare importanza: la parte alta del territorio comunale fa parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: in essa si snodano, partendo dall’ancora selvaggia Val Canzoi (dove, in località Orsera, vi è un centro di accoglienza del Parco), numerosi sentieri segnati dal CAI che mettono l’appassionato direttamente a contatto con le specie della flora e della fauna alpine più pregiate.
La parte bassa del Comune digrada dolcemente, tra colline e vasti prati, fino al Piave, sulle cui rive, presso il bacino artificiale di Busche, vi è un’interessante zona umida che offre rifugio, tra i canneti di mazzasorda, a numerose specie avi-faunistiche stanziali e migratorie.
Il territorio di Cesiomaggiore era già abitato in epoca pre-romana, ma fu probabilmente la venuta della "Gens Coesia" a stabilire il primo vero contatto con la laguna veneta tramite la Via Claudia Augusta Altinate, che proseguiva oltralpe e della quale resta tangibile testimonianza in un cippo commemorativo attualmente conservato presso la villa delle Centenere.
Nel 1423 Cesio entrò a far parte della Repubblica di Venezia e nei secoli successivi dell'Impero Austriaco e Francese; fino al 1866, anno in cui il Veneto fu annesso al Regno d’Italia e Cesio divenne, per regio decreto, Cesiomaggiore.
Il clima particolarmente favorevole della zona pedemontana ove Cesiomaggiore si colloca, favorì, fin dai secoli XVII e XVIII, il sorgere di numerose ville padronali, tra le quali vale la pena ricordare la già citata villa Tauro alle Centenere, villa Corrà nel centro del capoluogo e, poco lontano, villa Muffoni, totalmente ristrutturata dopo l’incendio del 1945; e ancora villa Facino-Pasole e villa Martini a Soranzen, villa Zugni a Tussui, villa Cumano a Menin, villa Zugni-Tauro a Pez, villa Zasio a Busche e molte altre di non minore importanza, ma cadute, purtroppo, in abbandono.
Nel territorio comunale vi sono poi alcune chiese che rivestono notevole interesse storico-architettonico: è il caso della chiesa arcipretale dedicata a S. Maria Assunta e della chiesa di S. Vito Martire. Delle svariate chiesette e cappelle che costellano le frazioni non possono non essere almeno citate quella di S. Maria (a Fianema), con i suoi preziosi affreschi duecenteschi e l'Oratorio della Visitazione (detto della Madonnetta,) a Pez, all’interno della quale si possono ammirare un maestoso altare ligneo attribuito al Brustolon, sei tele di buona fattura veneta e una pregevole cancellata in ferro battuto.
Di grande interesse culturale è infine il Museo Etnografico della Provincia di Belluno a Seravella di Cesiomaggiore, dove sono esposti oggetti della tradizione popolare, gran parte dei quali raccolti e catalogati dal Gruppo Cesio Folk, composto da danzatori e suonatori che ripropongono ballate e canti antichi, frutto di un’accurata ricerca.
Una valenza particolare riveste, inoltre, il Museo Storico della Bicicletta "Toni Bevilacqua". I cimeli raccolti da Sergio Sanvido e donati al Comune sono oltre duecento e coprono l’intero spettro evolutivo della bicicletta dall’ 800 ai giorni nostri.